Al momento del parto si possono presentare dei problemi dell”ultimo minuto, imprevisti per i quali i medici optano per l’esecuzione di un parto cesareo. Sicuramente ci sono molte condizioni che indicano questo tipo di parto, per la massima sicurezza della mamma e del bambino ma altrettanto sicuramente c’è una tendenza ingiustificata al parto cesareo.

Il Parto cesareo

Si ha la sensazione che molte donne non considerino pienamente il significato di un parto cesareo. Le stesse donne farebbero chissà che cosa in altre circostanze per evitare un’operazione prospettata dal medico, gli stessi medici tentano ogni cosa, ogni terapia medica possibile pur di evitare un intervento chirurgico, giustamente. 

curiosamente non è lo stesso per il parto cesareo. Sin tratta sempre di un’operazione a cielo aperto, un taglio significativo sull’addome della donna e con questo si presentano tutti i problemi e i rischi di un intervento chirurgico.

Le possibili complicazioni in gravidanza

Le possibili complicazioni di un parto cesareo sono le stesse di un qualsiasi altro intervento chirurgico a cielo aperto.

La chirurgia moderna ha sviluppato tecniche per evitare il più possibile di aprire il tessuto per intervenire, le tecniche laparoscopiche sono ampiamente utilizzate per ridurre i rischi dell’operazione e per ridurre i tempi di degenza. 

Le classiche operazioni a cielo aperto espongono al rischio di infezioni, di sanguinamenti imprevisti, di aderenze intestinali e molto altro eppure gli stessi medici tendono sempre di più a praticare il taglio cesareo invece di affrontare un parto naturale. Perché?

La Gravidanza

Nel corso degli anni la gravidanza e il parto sono diventati eventi naturali fin troppo medicalizzati. Invece di essere eventi fisiologici e naturali, meritevoli di attenzione medica per la massima sicurezza, sono diventati quasi eventi patologici in cui l’intervento medico è addirittura eccessivo in molti casi.

Il fatto estremamente preoccupante è l’incremento di parti cesarei, raddoppiati nel giro di 5 anni, passando dal 12% di 5 anni fa al 21% attuali, in 15 Paesi.

Una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che si possa considerare normale, fisiologica, giustificata una percentuale di parti cesarei intorno al 10-12% delle gravidanze mentre in 169 Paesi la percentuale è parecchio superiore, fino, appunto, al 21%. 

I Paesi in cui si concentrano maggiormente i parti cesarei sono Brasile, Venezuela, Cile, Colombia, Turchia, Egitto e Iran ma in moltissimi altri Paesi le percentuali sono decisamente oltre le stime ragionevoli.

La situazione in Italia

La percentuale di parti cesarei in Italia è preoccupantemente superiore alla media europea che pure ha visto incrementi notevoli di casi. 

In Italia i parti cesarei sono il 34,21% del totale, contro una media dell’Europa occidentale del 26,9%, decisamente superiore alla stima di cesarei necessari intorno al 12%, in Italia siamo al triplo!

Quali sono i motivi dei cesarei?

Le spinte verso il cesareo invece del parto naturale o indotto deriva sia da richieste delle mamme sia per comodità dei medici.

Le mamme sono spesso terrorizzate dai dolori del travaglio e del parto e in una significativa percentuale di casi richiedono espressamente il Cesareo senza rendersi conto che si tratta sempre di un’operazione e perdendosi la gioia di prendere su di se il neonato iniziando da subito un rapporto speciale.

Un intervento di cesareo eseguito da un medico esperto e veloce dura poco più di 15 minuti salvo complicazioni. Un parto naturale richiede l’impegno anche di parecchie ore per il personale ospedaliero, ostetriche e ginecologi. Guardando dal punto di vista puramente organizzativo il Cesareo è decisamente vantaggioso rispetto al parto naturale, è evidente.

Probabilmente se venisse consentito l’accesso all’analgesia epidurale nel parto da parte dello Stato, il numero di parti cesarei potrebbe calare sensibilmente e anche la coscienza medica potrebbe fare la sua notevole parte in questo senso.

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